Radomir, 9 anni, ucraino, è tornato sui banchi di scuola, riguadagnando seppur in un nuovo istituto, un pezzo inatteso di futuro.
È lui il primo bambino della terra dilaniata dal conflitto bellico, inserito in una scuola gravinese. Partito da Dnipro, nell’Ucraina centrale, con sua madre docente universitaria e sua nonna infermiera in pensione, verso una salvezza che coincide con il destino amaro della fuga, sabato 12 marzo ha ripreso il suo percorso scolastico.
Dopo oltre tre settimane sottoterra, nella solitudine di un bunker, Radomir è stato preso per mano e accompagnato dai suoi nuovi amici della classe IV A della scuola primaria San Giovanni Bosco negli ambienti che frequenterà in questa sua seconda vita. Le insegnanti come maestre di umanità oltre che conoscenza, con il coinvolgimento delle famiglie, hanno permesso di riservare al ragazzo una accoglienza che è andata ben oltre l’eccitazione del sentirsi utili, vivi.
Mentre i bambini gravinesi mostravano striscioni colorati in segno di pace, fucili dai quali spuntavano fiori e dolci tipici, Radomir specchiava il suo comprensibile imbarazzo in decine di sguardi accoglienti; disposto, però, a mettervia, seppur per qualche ora, le macerie: l’ultima immagine della sua terra che porterà per sempre scolpita negli occhi e nel cuore...(La Gazzetta del Mezzogiorno)
 

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Radomir tra noi

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